No InceneritoreTR



Più di 6300 cittadini hanno sottoscritto la petizione per dire NO alla riapertura 
dell'inceneritore di Terni!


 PETIZIONE POPOLARE
Al Presidente del Consiglio Regionale dell’Umbria
Al Presidente dell’ATI 4
Ai Sindaci dei Comuni della Provincia di Terni
Premesso che
- Per una gestione ottimale del ciclo dei rifiuti urbani occorre par 4
Ai Sindaci dei Comuni della Provincia di Terni
Premesso che
- Per una gestione ottimale del ciclo dei rifiuti urbani occorre partire “dalla testa e non dalla coda”, rispettando le direttive europee (2008/98/CE) e le leggi nazionali (Dlgs. 205/2010) che impongono una gerarchia negli interventi: prima la Riduzione/Prevenzione dei rifiuti, poi, attraverso lo sviluppo massimo della Raccolta Differenziata, il Riutilizzo ed il Riciclo, quindi il Recupero di altro tipo (in particolare il recupero di energia) e solo all’ultimo posto lo Smaltimento;
- Il Piano per la gestione dei rifiuti dell’Ati 4 (coincidente con la provincia di Terni), non recependo queste indicazioni, prevede, a più di tre anni di distanza dal blocco dell’inceneritore ASM di Maratta, di tornare a bruciare i rifiuti solidi urbani nella conca ternana, nell’inceneritore di Terni Ena–Acea;
- Lo stesso Piano prevede l’ampliamento della discarica di Le Crete di Orvieto, tramite l’estensione al cosiddetto terzo calanco, quando, per la fase residuale del processo, è ritenuto sufficiente la sopraelevazione del solo secondo calanco, come dimostra anche il recente parere della Regione, espresso in sede di valutazione d’impatto ambientale (Via).
Considerato che
- Ogni cittadino della provincia produce, in un anno, 540 kg di rifiuti; che questa quota aumenta ogni anno e che non ci sono provvedimenti sufficienti ad arrestare questa tendenza;
- I rifiuti urbani, dopo la differenziazione, possono essere recuperati e trasformati in materie prime seconde, creando nuove opportunità economiche ed occupazionali per il territorio, oltre che comportare riduzioni delle tariffe a carico dei cittadini, premiando i comportamenti virtuosi;
- La collettività ternana già paga un prezzo molto alto, in termini di inquinamento e di salute, alla struttura industriale del territorio e che non è possibile aggiungere altre fonti di inquinamento, come non è possibile continuare ad inviare i due terzi dei rifiuti nelle discariche dell’orvietano;
I sottoscritti cittadini, nell’esprimere la loro contrarietà al progettato ritorno all’incenerimento dei rifiuti nella conca ternana ed al raddoppio della discarica di Orvieto, chiedono la modifica del Piano Regionale Gestione dei Rifiuti e del Piano previsto per l’Ambito Territoriale Integrato n°4 in modo di assicurare, in tempi certi, la realizzazione dei punti sotto elencati:
Un piano operativo per la riduzione dei rifiuti alla fonte. La Provincia, il Comune di Terni e gli altri comuni dell’Ati 4 devono sviluppare, in collaborazione con le associazioni di categoria e la Regione, un piano operativo per la riduzione/prevenzione della produzione dei rifiuti, seguendo le esperienze positive di altri comuni italiani;
Raggiungimento dell’obiettivo minimo del 65% di raccolta differenziata, entro il 2012 come previsto dalla legislatura vigente, considerandolo come base per azioni successive, in grado di andare oltre i limiti minimi imposti dalla legge.
Costruzione del polo industriale del recupero e del riciclo. Gli stessi soggetti, indicati al primo punto, dovranno promuovere ed agevolare un progetto per la costituzione del polo del riuso e del riciclo. Dovranno essere attivati contatti con i consorzi e le aziende che operano nel settore, per promuoverne l’insediamento, attraverso verticalizzazioni e progetti innovativi che consentano lo sviluppo di una filiera completa, ispirata ai modelli nazionali ed internazionali più avanzati.
Promozione di un autentico governo pubblico locale del ciclo dei rifiuti che abbia lo scopo di garantire effettivamente gli interessi generali della collettività, con la strutturazione di un adeguato e trasparente sistema di controllo pubblico degli impianti e del ciclo produttivo, mettendo in campo percorsi e strumenti idonei ad assicurare l’indispensabile informazione e la partecipazione attiva della cittadinanza, ad ogni fase del progetto.

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