mercoledì 12 gennaio 2011

Dynga, Dynga, Dynga...


Si è concluso il 2010. Tutti speravamo fosse un anno di grandi cambiamenti, ma non è stato così! A dire il vero i cambiamenti ci sono stati, ma negativi: ultima la vicenda Pomigliano. Prima avevamo subìto la riforma Gelmini, la fiducia al governo, lo scudo fiscale, per citarne solo alcune.

Veniamo subito al dunque! Diamo una svolta a questo paese, devono iniziare ad emergere le persone che hanno voglia di cambiare con i fatti e non con le chiacchiere. Non ci servono più tutti quelli che mobilitano migliaia di persone, ma quando si tratta di lavorare e produrre restano con le mani in mano. Perchè, purtroppo, è così: finchè i trascinatori saranno dei grandi chiacchieroni rimarremo nello sterco in cui continuiamo ad affondare da anni. Servono volontari disposti a mettersi a servizio del paese e basta; senza guadagni, ritorni di immagine e promesse, solo fatti. Dobbiamo iniziare ad accettare questo, altrimenti è finita. Lo so è dura, ma è l'unica soluzione.

Al momento in Italia non ci sono molte alternative, ma un buon gruppo di persone esiste, di diversa estrazione politica, sociale e magari anche ideologica. Dobbiamo solo capire chi sono, cercarle e aiutarle, meglio ancora se ci mettiamo in gioco tutti in prima persona; la politica siamo noi, l'Italia siamo noi, servono tutte le idee e le proposte che abbiamo in mente e servono ora.

Il mio augurio per il prossimo anno, quindi, è quello di costruire una nuova società guidata da giovani, in primis, e poi tutti quelli disposti a contribuire con la loro esperienza, le loro storie e le loro conoscenze. Vi esorto perciò a girare per le vostre città, per i vostri paesi, a cercare persone di questo tipo e a farle incontrare, a farle parlare e confrontare, per costruire insieme un'alternativa concreta per i nostri territori e per la nostra nazione. E' difficile, ma dobbiamo iniziare subito, non dobbiamo più esitare nè avere paura.

Un'Italia migilore è possibile, io ci credo, dovete crederci anche voi!

Buon 2011 a tutti.


Lorenzo Di Schino

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