martedì 5 ottobre 2010

Breve considerazione sulla Partigianeria contemporanea


Spesso e volentieri negli anni ci si ritrova dinanzi a tentativi più o meno maldestri di screditare quella che a mio avviso (e non solo) é stata una parte fondante e motrice dello Stato Repubblicano sorto in seguito alla Seconda Guerra Mondiale: la Partigianeria.
Evitando di spendere anche due parole sul merito di questi tentativi revisionisti, voglio soffermare la mia attenzione sul concetto di Partigianeria ai giorni nostri.
L'importanza dei Partigiani e dell'ANPI dal punto di vista della memoria storica é fuori luogo: sono i custodi di uno dei periodi più dolorosi ma allo stesso tempo più importanti della storia d'Italia (come d'altronde lo sono anche, per "rovescio della medaglia", i militanti della Repubblica di Salò).
Ciò che spesso e volentieri non viene però compreso, é come oggi i Partigiani e la Partigianeria ai non sono e non devono essere considerati unicamente come custodi della memoria.

I Partigiani, con le loro battaglie, le loro sofferenze, le loro morti e le loro vittorie, sono e dovranno rimanere per sempre gli ispiratori delle nostre azioni quotidiane.
Ispiratori di tutti coloro che come noi credono e difendono i concetti di libertà, giustizia, ugualianza, fratellanza, e solidarietà. Di coloro i quali non accettano di vedere la nostra Costituzione calpestata ed infangata giornalmente e constatare che la Legge non é uguale per tutti.

Insomma essere Partigiani oggi significa opporsi a tutti i sprusi che vanno a negare e limitare quanto sancito nella nostra Carta Costituzionale, tenendo sempre bene a mente che per l'affermazione dei principi inviolabili in essa contenuta, migliaia di uomini e donne hanno lottato e pagato con il proprio sangue.

Andrea Piersanti

fonte foto

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