giovedì 2 giugno 2011

La Rivoluzione Arancione


Qualche mese fa nessuno se lo sarebbe aspettato. Un compagno a Milano e un magistrato a Napoli. La macchina del fango e una campagna elettorale basata su insulti e denigrazioni non sono servite a vincere, anzi sono state utili solo per rendere la sconfitta ancora più schiacciante e amara. L’elemento decisivo è stato sempre lui, nella buona e nella cattiva sorte, Berlusconi. Questa volta però nella buona sorte, per lo meno la nostra, di quelli che si sono sempre opposti a una politica basata sul favore e sull’imbroglio. Per una volta, dopo anni, ha vinto l’Italia migliore, quella che spera ancora di poter far risorgere il proprio paese, quella che crede ancora nel futuro. Una vittoria che è stata possibile anche grazie al PD, che si è fatto da parte o lo è stato messo, l’altro grande sconfitto di questa tornata elettorale. Un insuccesso magari non palesato dai numeri, ma che da un punto di vista morale e intellettuale, si è fatto e si farà sentire. Già, perché è proprio a Napoli e Milano, in queste due città, simbolo del cambiamento, che il PD perdendo le primarie o non riuscendo a superare il primo turno ha permesso ai candidati di sinistra (quelli veri) di vincere e di dare nuove speranze a due città martoriate da una politica scellerata portata avanti dai due maggiori partiti italiani: PD e PDL. Il segnale emerso dalle urne è stato chiaro: i cittadini non vogliono più affidarsi a quelle persone che negli ultimi venti anni hanno portato il paese ai minimi storici, non sono più disposte a vedere dentro le istituzioni personaggi che nella loro carriera politica hanno avuto come unica occupazione quella di fare inciuci a destra e a sinistra, non vogliono consegnare la guida delle loro istituzioni a individui da una bassissima caratura morale.


Si riparte da Milano e Napoli, questi saranno i primi ostacoli da superare; confermando la capacità di saper governare in maniera onesta e trasparente e dimostrando di saper proporre misure e soluzioni nuove a quelli che sono i problemi e le necessità dei cittadini. E’ arrivato il momento di dimostrare di essere anche forze di governo e non solo di opposizione. D’ora in avanti i cavalli di battaglia dovranno essere i contenuti che comporranno la politica di governo, non più le critiche e gli attacchi verso gli altri, anche su questo occorrerà verificare la maturità dei nuovi soggetti ed è forse proprio questa la maggiore aspettativa dei cittadini, non c’è più spazio per chi parla e basta, ci vogliono dei fatti.
La fiducia ora è stata data, sta a chi è stato chiamato in causa a non tradire le attese.


Lorenzo Di Schino

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