domenica 26 settembre 2010

IL POLO UNIVERSITARIO DI TERNI: PROPOSTE CONCRETE PER IL FUTURO


La questione del futuro del Polo Universitario Ternano costituisce una delle maggiori problematiche che coinvolge la collettività cittadina e locale nel immediato periodo.


I drammatici effetti della riforma del sistema universitario e della legge finanziaria per l’anno 2010 hanno spinto gli atenei italiani ad una “corsa al taglio” delle facoltà non virtuose, giustificata dai cospicui tagli previsti per gli anni a venire.


In questo contesto l’Università di Perugia sta seriamente riconsiderando di continuare a mantenere in vita le facoltà presenti a Terni, Narni, Collescipoli e Maratta, nonostante le stesse possano considerarsi come virtuose sulla base dei requisiti previsti per l’attribuzione dei fondi di finanziamento delle università.

In particolare i corsi di laurea della nostra realtà locale presentano un forte trend di crescita per quel che riguarda il numero degli iscritti ed il numero di laureati (differentemente da quanto sta accadendo nella maggior parte delle facoltà del Polo Universitario di Perugia).


L’Italia dei Valori di Terni ritiene che questo grave problema non possa e non debba essere affrontato in maniera debole e rinunciataria.


Bisogna innanzi tutto che vi sia un coinvolgimento completo dei soggetti interessati: istituzioni locali ed universitarie, professori, cittadini e studenti.


Occorre poi che gli attori locali interessati chiedano in maniera forte ed unitaria che l’Ateneo di Perugia renda trasparenti le voci di bilancio, i capitoli di spesa e di entrata, sulla base della distinzione tra ciascun polo. Questo al fine di verificare in maniera effettiva e scientifica dove effettivamente ci siano situazioni virtuose o di carenza.


Inoltre risulta fondamentale sensibilizzare l’attenzione di tutti su come questa grave situazione non sia da considerarsi come una “guerra tra poli universitari e tra due realtà locali” quanto sia il frutto di una sciagurata politica economica posta in essere dall’attuale governo.


Solo per il 2010 saranno previsti tagli per 652 e 700 milioni di euro per l’Università, e 158 e 800 miloni di euro per il Programma di Ricerca scientifica e Tecnologia applicata.

Per il biennio successivo invece è previsto un taglio per l’Università e la ricerca di ben 3 miliardi e mezzo e 500 milioni.1


Pertanto si auspica che le istituzioni regionali, gli enti locali coinvolti, e le istituzioni universitarie di ambedue i poli possano sedersi ad un tavolo comune per dialogare in maniera concreta e trasparente, assumendosi ciascuno le proprie responsabilità e operando scientificamente al fine di superare questa spinosa situazione che rischia di minare ancora più fortemente il non roseo futuro della realtà cittadina ternana.


Matteo Lamperini

1 Fonte: Bilancio triennale MIUR per gli anni 2010-2012.

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