Come nella favola di Pinocchio dove il grillo parlante rappresentava la coscienza, anche noi Italiani abbiamo scoperto di avere il nostro grillo personale, che vuole affermarsi come la nostra coscienza.
Ovviamente il riferimento è chiaro, Beppe Grillo: comico, blogger, politico di nuova generazione, ma in ultimo anche coscienza degli Italiani e dell'Italia. Questa è una mia personalissima opinione, ma ultimamente, soprattutto dopo l'intervista rilasciata ad Annozero, mi pare che lui stesso voglia assumere tale ruolo. Perciò ormai da qualche giorno mi domando; abbiamo bisogno di Grillo per capire in che razza di situazione siamo messi? Veramente non riusciamo da soli a renderci conto che ci stanno rubando il futuro? Beh credo proprio di no!
Voglio comunque fare delle premesse. Quando sento parlare il blogger più famoso del momento condivido al 90% ciò che dice.
Primo su tutti il fatto che la nostra classe di politici è vecchia, all'anagrafe ma soprattutto nei modi di fare e di concepire la politica. Sono convinto che i giovani viaggino a velocità nettamente maggiori rispetto a “queste quattro cariatidi” che ci governano. La quantità di idee e di lavoro che riusciamo a formulare e a portare avanti non è paragonabile. Ma sostanzialmente non sono paragonabili nemmeno le modalità; concedetemi il termine, noi non ci facciamo troppe paranoie mentali: per chi ha a cuore il bene comune, l'obiettivo non è chi mette il cappello su una determinata iniziativa, ma che la proposta vada in porto. Questo è quello che vedo e quello che mi comunicano la maggior parte delle persone, dei ragazzi, che conosco e con cui mi confronto.
Secondo: i temi sollevati dal suo movimento sono effettivamente i più innovativi, le proposte sono tra le più giuste e ragionevoli, ma ciò non esclude che anche altri non ci abbiano pensato.
Terzo: i collusi, i condannati e tutti quelli che hanno guardato solo ed esclusivamente ai loro interessi devono andare fuori dal Parlamento, fuori dalla scena politica e se possibile anche fuori dall'Italia. Se tale messaggio non fosse recepito, dobbiamo mandarceli a calci.
PERO'... alcune cose non le condivido. Non credo che sia possibile che in una nazione di 60 milioni di abitanti ci sia solo un gruppo di alcune decine, centinaia? di persone che detiene la verità, la ragione assoluta. Questa è più di un'opinione, è una convinzione.
Un'alternativa c'è, ed è formata da persone di provenienza ed estrazione sociale eterogenea. Un popolo di cittadini che ha idee, proposte e voglia di fare, voglia di cambiare questo paese.
Questa folla è ovunque e non sta solo nel movimento a 5 stelle, ma sta nei partiti, nelle associazioni, nella società civile, è ovunque e sta emergendo.
La mia critica, che è anche nello stesso momento una proposta, è che divisi non contiamo niente e ci sarà sempre un berlusconi (scritto volutamente con la lettera minuscola) che tenterà di fregarci. L'appello a Grillo e a tutti quelli che hanno l'intenzione di cambiare è quello di bypassare le ottiche di partito e di movimento; uniamoci e portiamo avanti le battaglie e le proposte che condividiamo, poi i nostri partiti e i nostri movimenti ci seguiranno. Basta trovare un mezzo, a seconda della situazione, che soddisfi tutti, ma solo dal punto di vista del rispetto per gli altri, della democrazia e della trasparenza.
Con questi mezzi il consenso verrà da solo e piano piano si avvicineranno anche i più scettici. Sarà quindi fondamentale il passaparola, la pubblicità e la buona fede che metteremo nelle nostre azioni, per cambiare il modo di pensare e di agire di un paese di vecchi e di alcuni giovani nati vecchi. Sono fermamente convinto che questa è l'unica soluzione, collaborare e confrontarsi e smettere di andare avanti per compartimenti stagni. Gli ultimi 30 anni ci hanno insegnato che chi vince favorisce i suoi amici e annichilisce i nemici, che covano odio e alla prima occasione la fanno pagare. Ecco il risultato: un paese in declino e un popolo allo sbando.
Sveglia ragazzi!
Il motore dell'Italia siamo noi, se noi molliamo e non ci coalizziamo il paese non ha più speranze.
Firmato
Il parere di uno che conta meno di zero
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