martedì 23 novembre 2010

Bamboccioni...si rimane.



Sul futuro dei giovani italiani grava il peso del voto espresso dai 303 (Pdl, Lega e Fli) che nei giorni scorsi hanno approvato la cosiddetta Legge di Stabilità (ex Manovra Tremonti), che introduce misure per il valore di 5,7 miliardi, e che dovrebbe essere definitivamente approvata al Senato entro la prima decade di dicembre.


La preoccupazione per le giovani generazioni è dovuta al fatto che, nonostante gli emendamenti previsti e un rafforzamento del Fondo per le politiche sociali pari a 200 milioni di euro (che pur subisce un taglio del -36% rispetto al Fondo 2010), per quanto riguarda le Politiche Giovanili il Governo ha messo a disposizione 13,4 milioni di euro, quando nel 2010 era stanziata una ragguardevole cifra di 94 milioni: tradotto in percentuali significa -85,8% rispetto all’anno passato.


Dati alla mano, quale messaggio vuole dare il Governo alle nuove generazioni??

Probabilmente è questo: Arrangiatevi!!


Scelte politiche come questa sono il segnale preciso delle prospettive che il Governo Berlusconi ha disegnato per noi giovani: un futuro incerto, precario in ogni sua sfaccettatura, dove le uniche certezze sono su quello che certamente NON AVREMO: cioè una condizione economica e sociale che, per la prima volta dopo la secondo guerra mondiale, non sarà migliore rispetto a quella dei genitori.


Questa situazione non si è certo creata oggi, e i responsabili sono da ricercare lontano nel tempo, ma vero è che poco si sta facendo per alleviarci e rincuorarci dalle preoccupazioni legittime che accompagnano la nostra crescita individuale e collettiva.

A dimostrazione di ciò, prendiamo di nuovo i numeri della Legge di Stabilità, la quale prevede anche un pesante ridimensionamento del Fondo Nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione. Il Fondo ha l’obiettivo di agevolare con contributi integrativi al pagamento la concessione di canoni d’affitto, e oggi si è ridotto da 143 milioni di euro a 33,5 milioni, ovvero -76,7%! I numeri parlano da soli.


Diteci: con quali mezzi dovremmo emanciparci dalle nostre famiglie per andare a vivere da soli? Con quale coraggio ci dovremmo avventurare nella costruzione del nostro nucleo familiare? Con quale dignità dovremmo tornarcene a casa da mamma e papà per non esserci riusciti?!


Il Governo con questa Legge, che chiamano di Stabilità ma forse avrà l’effetto diretto di sconquassare il labile equilibrio sociale del nostro Paese, ha deciso di compromettere pesantemente il welfare nazionale. Continuiamo a leggere qualche numero1: la legge finanziaria 2010 ha stabilito che il Fondo nazionale per le politiche sociali (FNPS) sarà decurtato del 36% il che significa che se nel 2010 le risorse erano pari a 435 milioni, per il 2011 saranno a disposizione circa 275 milioni. Le risorse del FNPS vengono ripartite in quote fra le Regioni, le quali a loro volta attribuiscono risorse ai Comuni che sono i responsabili dell’erogazione dei servizi ai cittadini sulla base dei Piani sociali di zona, il che compromette pesantemente la gestione dell’offerta di servizi sociali sul tutto il territorio nazionale.

A questo si deve aggiungere l’azzeramento del Fondo per la non autosufficienza, e una drastica riduzione del fondo per le politiche della famiglia: -71,3% rispetto al 2010 per un totale di 52,5 milioni di euro.


La situazione economica dell’Italia è grave, la crisi occupazione non ha precedenti e per troppo tempo chi governa ha illuso i cittadini sul fatto che da noi andava tutto bene. Invece non era vero. Ma peggio della bugia, alla quale dopo 16 anni di berlusconismo dovremmo essere abituati, è che la miopia di questa classe dirigente la stiamo scontando noi giovani, che siamo stati considerati per troppo tempo l’ultima ruota del carro, nell’illusione che per noi ci sarebbe stato tempo, dopo.

Quanto scritto sulla Legge di Stabilità è allarmante e avvilente, nonostante le proteste, i reclami, le levate di scudi da parte della Conferenza delle Regioni, enti locali, associazioni, singoli individui, questo Governo ha deciso del nostro domani. Un domani povero, dove ci sarà poco spazio per la manifestazione dei nostri talenti, delle nostre potenzialità, dove non potremo esprimerci, dove non potremo stare insieme perché non avremo luoghi di incontro e ritrovo per scambiarci esperienze e motivarci a vicenda.


Noi giovani dell’Italia del Valori, vorremmo poter sovvertire quest’ordine di cose, vorremmo arrivare noi prima degli altri, vorremmo dire noi di cosa abbiamo bisogno e quali sono le strade per arrivarci, vorremmo poter decidere del nostro futuro, senza che ci sia imposto dai tagli dei finanziamenti statali.


Con questo Governo bamboccioni non si è, bamboccioni si rimane.


Idv Giovani Umbria



1 Documento curato da Antonio Misiani, deputato PD e membro della Commissione Bilancio

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