Diciamo, dunque, basta ai tagli, che mettono in ginocchio le classi più deboli della nostra società e che rendono l'Università un luogo per privilegiati, trasformando la Pubblica Istruzione in istruzione classista: per chi ancora non lo avesse capito questo è un governo fascista, che cerca disperatamente da 15 anni di controllarci ed omologarci; per attuare questo progetto hanno bisogno di distruggere la Scuola, operazione che cercano di realizzare fin dalla riforma Moratti.
Diciamo no, inoltre, ai contratti a tempo indeterminato per i ricercatori; questi sono i dipendenti più produttivi ma meno pagati e meno tutelati all'interno degli Atenei; siamo a favore, invece, di un sistema di controllo della produttività di quest'ultimi, che renda l'Università un esempio di meritocrazia e che permetta l'avanzamento di carriera solo ai più fecondi.
Diciamo ancora no alla concezione di Università come sola voce di uscita in un bilancio pubblico; DEVE ESSERE CHIARO A TUTTI la Scuola, le Facoltà e la Ricerca sono delle risorse; servono a formare le nuove classi dirigenti e ci rendono competitivi nel mercato del lavoro e nelle comunità scientifico-culturali.
Siamo arrivati ad un punto di non ritorno, in cui è giusto protestare ed opporsi alle scelte sbagliate di altri, soprattutto quando sono come quelle che ci colpiscono in questi giorni, ma dobbiamo iniziare anche a farci un esame di coscienza e a domandarci cosa abbiamo fatto noi per migliorare le cose. La nostra azione da oggi in poi non dovrà più essere di sola ostruzione bensì propositiva: iniziamo ad incontrarci e a sviluppare idee e progetti nuovi, solo così risolleveremo le sorti del mondo dell'educazione e anche di un paese intero.
Lorenzo Di Schino, Coordinatore Provinciale IDV dip. Giovani Terni
fonte foto: UmbriaLeft
Nessun commento:
Posta un commento