Per cercare di capire cosa sia realmente successo e cosa stia succedendo ora nella centrale nucleare di Fukushima è necessario andare per ordine. I primi allarmi della tarda serata di ieri anche se goffamente banalizzati dalle semplicistiche affermazioni di Chicco Testa su “la 7” oggi sembrano avere un logico quanto preoccupante seguito.
E’ oramai ufficiale che il terremoto di ieri ha provocato danni a due dei reattori della centrale danni che, sommati a quelli subiti dalle infrastrutture ordinarie (energia elettrica e fornitura idrica) hanno determinato lo stato di allerta prima ed emergenza immediatamente dopo. Il problema in questi casi è che il surriscaldamento non controllato del nocciolo determini una fusione del reattore con conseguenze molto simili a quelle che l’umanità ha già sperimentato con Cernobyl. E’ chiaro che se manca l’energia elettrica che fa muovere le pompe e se l’acqua di raffreddamento viene meno perché (come in questo caso) le dighe cedono ed i bacini si svuotano la temperatura del reattore ed un eventuale inizio di fusione del nocciolo non possono più essere controllati. Le notizie sono ancora contrastanti ma la stessa TEPCO (Compagnia Elettrica di Tokyo) nel suo sito riporta che i responsabili della centrale hanno chiesto il permesso di espellere dalla centrale i vapori in sovrapressione con relativa immissione di radioattività nell’ambiente circostante che secondo alcune fonti avrebbe raggiunto livelli mille volti superiori al livello di soglia. Insieme ad isotopi poco preoccupanti preoccupanti come lo Iodio che si dimezza in soli otto giorni e’ stata riscontrata la presenza di Cesio 137, un elemento che dimezza spontaneamente la sua concentrazione quindi la sua radioattività in 30 anni, ma che soprattutto potrebbe stare a significare un problema serio al nocciolo del reattore. Problema che la compagnia elettrica non ha nascosto ammettendo una parziale fusione del reattore n°1 che tuttavia dichiara di avere ora sotto completo controllo, sarebbe interessante sapere anche come ndr. Il rischio che si sta ancora correndo a Fukushima è considerevole se si considera che sono state fatte evacuare 45 mila persone per un raggio di 10 chilometri. Una situazione probabilmente peggiore a quella del più grande disastro nucleare avvenuto negli USA (1979 a Three Mile Island) quando il surriscaldamento del reattore provocò la parziale fusione del nucleo rilasciando nell’atmosfera gas radioattivi pari a 15000 terabequerel (TBq). In quella occasione vennero però evacuate 3.500 persone in un raggio di soli 2 chilometri.
Le notizie che giungono in diretta mentre sto scrivendo non sono rassicuranti, l’ esplosione nell’edificio che ospita il reattore avrebbe provocato il crollo del soffitto e la distruzione della gabbia esterna di contenimento del reattore stesso. La popolazione non evacuata, quella cioè che vive a più di dieci chilometri di distanza dal reattore, è stata invitata dalla tv a mettere in atto tutte le misure di emergenza contro la contaminazione radioattiva, tapparsi in casa, coprire naso e bocca con stracci bagnati, non consumare frutta e verdura. Alla faccia della situazione sotto controllo!
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