domenica 27 marzo 2011

Una Guerra Democratica Non Esiste


L’occidentale viene considerato il mondo democratico e, anche se in fin dei conti non è cosi, si fa garante e portatore di libertà in tutto il mondo, ma come si può portare una democrazia attraverso l’utilizzo di caccia bombardieri, e contraeree?

Dopo la fallimentare “guerra al terrorismo” in Iraq che può essere vista sotto il profilo degli interessi petroliferi, e il campo santo che si è creato in Afghanistan, ci risiamo, nuovamente in campo in una guerra che può essere vista sotto molti profili ma quello forse predominante è l’interesse degli stati occidentali alle fonti petrolifere.

È giusto delegittimare una dittatura oppressiva e atroce nei confronti della propria popolazione, di un regime che bombarda le piazze perche in rivolta, ma allo stesso modo è giusto, in una guerra civile, far intervenire molte nazioni al fianco di uno schieramento o dell’altro? Se una nazione è pronta alla rivoluzione, alla propria libertà vince su tutto, a mani nude riesce a vincere perfino la forza delle bocche di fuoco, come in Egitto: la popolazione in rivolta è riuscita a capovolgere un regime sopportando e contrastando l’esercito che era stato schierato nelle piazze.

Fatto sta che l’Italia è stata, fin dalle prime guerre, forse la nazione più opportunista del mondo, non ha una propria idea che porta in fondo, fino alla fine, ma piuttosto cambia opinione come più gli conviene, ci possiamo riferire alla seconda guerra mondiale con i tedeschi, ci possiamo riferire alla Grande Guerra con gli austriaci, ed ora abbiamo un nuovo esempio fresco : dopo che Gheddafi era ritenuto il nostro “migliore amico” e dopo averlo accolto in poppa magna nella caserma “Salvo D’Acquisto” in Roma, con caroselli a cavallo e manifestazioni varie in suo onore, ci siamo schierati dalla parte della NATO additandolo come un atroce dittatore e mettendo a disposizione i nostri caccia e le nostre basi militare; con il Colonnello abbiamo stretto rapporti affinchè controllasse le proprie coste e fermasse le imbarcazioni dirette verso le nostre coste costringendo cosi a far restare le persone bloccate nel paese libico, sotto lo stesso paese dal quale ora li vogliamo liberare, ma il fatto che era un’atroce dittatore prima non lo si sapeva? Da ricordare che con la Libia abbiamo firmato un trattato nel quale si diceva che in caso di conflitto non saremmo intervenuti e soprattutto non avremmo prestato le nostre basi militari…

Si vede chiaramente una debolezza del Governo incapace di portare a compimento le proprio scelte e proprio idee;

QUANDO LA SITUAZIONE SI FA DURA, IL GOVERNO SMETTE DI GIOCARE E SI ALLEA CON IL PIU FORTE”

Schierarsi dalla parte del più forte e sfruttare al meglio le situazioni in modo opportunistico spesso non è la migliore delle situazioni, perche prima o poi anche i tuoi amici si accorgono del doppio gioco.


Tonicchi Gabriele

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