sabato 30 aprile 2011
Giovani IdV Umbria a sostegno della Rete Antifascista
Comunicato Stampa Idv Terni
lunedì 25 aprile 2011
Ora e Sempre: Resistenza!
giovedì 21 aprile 2011
La Verità Sul Nucleare
martedì 12 aprile 2011
La differenziata si rivela un bluff e la tassa sui rifiuti cresce a dismisura
Matteo Minelli - dipartimento giovani
mercoledì 6 aprile 2011
6 Aprile 2009 - 6 Aprile 2011: E ancora non c'è niente da ridere
martedì 5 aprile 2011
Vado Via/Resto..?
Sembra sempre che piu' in basso di cosi' non si possa scendere, che la mossa peggiore, questo governo, l'abbia già fatta e che il fondo sia già stato raggiunto, toccato e superato. E invece no. Invece con una cadenza piu' o meno regolare, si presenta una situazione che fino al giorno prima non era immaginabile: qualcuno ancora rimane sconvolto, indignato, scandalizzato. Qualcuno. La maggiorparte della gente, ormai, è assuefatta, anestetizzata, legge il titolone sul giornale e passa oltre, chi per disinteresse, chi per stanchezza, chi perchè “tanto sono tutti uguali”. E per quei qualcuno diventa sempre piu' difficile controbattere, rispondere, sperare nel cambiamento, lavorare per il cambiamento: sono sempre di piu', infatti, quelli che scelgono di andarsene. Solo lo scorso anno piu' di 110mila italiani (quasi quanto l'intera popolazione di Terni) hanno scelto di fare la valigia e lasciare il loro Paese: tanti i famosi “cervelli in fuga”, studiosi, scienziati, ricercatori che qui non fanno che scontrarsi con l'evidenza che con la ricerca e la cultura in Italia non si mangia; tanti che non trovano lavoro; tanti che non trovano un lavoro adeguato ai tanti anni di studio che hanno alle spalle. Ognuno di noi ha almeno un amico che dopo l'Erasmus o una qualsiasi esperienza all'estero ha deciso di trasferirsi in pianta stabile dopo la laurea: vedere la differenza, vedere che è possibile un paese in cui, ad esempio, l'Università è davvero per tutti e il Merito è l'unico metro di giudizio, rende difficile tornare a confrontarsi con la nostra terra dell'immobilità. Ed il punto è proprio questo: chi potrebbe dare la svolta a questo paese, chi potrebbe farlo cambiare, chi potrebbe costituire la vera, nuova, classe politica, se ne va, mentre chi vuole continuare a fertilizzare la terra dei cachi vi rimane saldamente radicato. Non è un'accusa: la mia paura è proprio di essere, un giorno, “costretta” a fare la valigia, perchè la verità è che io non voglio andare via, per quanto i motivi per partire siano molti, molti di piu' rispetto a quelli per restare, non voglio andare a cercare altrove quello che il mio paese dovrebbe offrirmi. A questo punto pero' credo che questo governo, e con lui la parte mediocre di questo paese, abbia sempre avuto un piano ben congegnato, basato proprio su questa escalation di immoralità, di illegalità e pochezza. Non ci è voluto molto, infondo, perchè tutto questo dilagasse: il terreno era già reso fertile dall'individualismo e dalla mancanza di quel senso di “popolo” che tanto preoccupava D'Azeglio 150 anni fa, perchè gli italiani infondo si sentono uniti e solidali solo quando la nazionale di calcio vince i mondiali (e considerando che la cosa avviene piu' o meno ogni 25 anni, capirete la gravità della situazione..). Una fabbrica che chiude per trasferirsi dove la manodopera costa meno, è un problema esclusivo degli operai che ci lavoravano; i tagli all'università e alla cultura sono un problema esclusivo dei ricercatori; la scuola che non rinnova il contratto ai docenti, è un problema esclusivo degli insegnanti. Persino un terremoto che cancella una città, è un problema esclusivo di chi ha perso la casa, la famiglia, gli amici, figuriamoci quanto può interessarci di chi è talmente disperato che vende tutto quello che ha per comprarsi la possibilità di salire su una barchetta sperando di arrivare dall'altra parte del mare. Ed è per questo che il telegiornale della prima rete televisiva pubblica, puo' permettersi di glissare sul fatto che il nostro premier, pluriinquisito come in nessuna altra parte del Mondo, va a Lampedusa a declamare il suo shopping immobiliare (alla faccia di chi casa non ce l'ha!) per spostare i riflettori da Montecitorio, dove i suoi lacchè spignono per l'ennesima legge ad personam. Perchè concretamente, se domani il premier non va in tribunale o uno dei suoi reati cade in prescrizione, nella quotidianità dell'italiano medio non cambia nulla. Ogni categoria, civile o professionale, alza la testa solo quando è il proprio orticello ad essere messo in discussione, come se non ci fossero connessioni, come se non fossero indispensabili una all'altra. E credo che sia il sentirsi isolati, a spingere sulla decisione di fare la valigia: esattamente quello che il governo, e la parte mediocre di questo Paese, desiderano. Cerchiamo di non andarcene, cerchiamo di non lasciare ancora piu' margine di distruzione a chi pensa solo al proprio metroquadro, cerchiamo di smettere di essere solo un popolino e diventiamo finalmente un popolo vero.
lunedì 4 aprile 2011
..Inceneriamoli..
Il 29 marzo scorso, a Palazzo Cesaroni, si parlava di finanziaria. Da votare c'erano 4 documenti: il bilancio, la legge finanziaria, il collegato e il pluriennale 2011-2013. Di finanziaria e bilancio parleremo più tardi; concentriamoci sul collegato, cosa sarà mai? Pensate intensamente... ebbene si, ancora lui: l'inceneritore. Locchi e Rometti non hanno proprio digerito il no alla chiusura del ciclo dei rifiuti ed hanno tentato di ripresentare la proposta, passando dalla finestra. Sono stati stanati quasi subito, con l'accusa, addirittura, di avere alle spalle “poteri forti”. La disapprovazione e l'opposizione più dura e concreta, sono sempre portate avanti e gestite dall'IdV, con la premiata ditta Dottorini-Brutti, spalleggiati e sostenuti, come ormai è prassi, dal PRC (Stufara). Inutile spiegare ancora le alternative, le controindicazioni e gli svantaggi al così detto termovalorizzatore, che di valorizzante non ha assolutamente nulla, meno che mai l'aspetto energetico..forse farà aumentare il valore del portafogli di qualcuno!? Ai posteri la sentenza.
Da tutto questo ambaradan, emergono, comunque, due dati importanti in termini politici a livello territoriale. Il primo, è che l'unico vero partito di opposizione e proposta, che si pone come un'alternativa vera alla sinistra, con idee riformiste e progressiste è l'IdV, che qui in Umbria rappresenta anche un'eccezione, per certi aspetti, rispetto al resto d'Italia. Il secondo è che il PD non è più in grado di essere un partito di governo vicino alla gente (per lo meno in Umbria), non ha prospettive future, non investe sui giovani e non fa una politica con progetti a medio-lungo termine: in sostanza, si guarda all'immediato beneficio (spesso e volentieri economico) e mai ad un beneficio futuro, finalizzato ad un miglioramento della qualità della vita. Tutto ciò ce lo conferma la finanziaria regionale: andando ad analizzare gli investimenti si evincono diverse posizioni e scelte. Tralasciando il cospicuo investimento sulla sanità, che rappresenta più del 50% dei 2 miliardi ed 800 milioni della manovra, saltano all'occhio le sostanziali differenze fra i circa 400 milioni di euro divisi tra gli organi istituzionali e l'amministrazione generale, contro i soli 89 per il lavoro e la formazione, i 16 per il sociale e i circa 46 per la cultura. Nota dolente è anche il turismo, al penultimo posto con soli 13 milioni. Dulcis in fundo c'è la questione dei trasporti e della mobilità, che per mole di investimento è al secondo posto: la decisione dovrà essere motivata visto che, il settore dei trasporti pubblici, nella regione, è quello che ha subito ingenti aumenti diffusi su tutto il territorio, raggiungendo anche il record negativo a Perugia, con il ticket più caro d'Italia.
Cari ragazzi, ecco a voi la politica che hanno in mente i nostri dirigenti regionali, con questi investimenti avremo ripercussioni inevitabili a tutti i livelli (comunali e provinciali); come sempre l'alibi sarà quello dei tagli adoperati dal governo nazionale.. almeno finché a governare sarà il centro destra, perchè poi, se per assurdo vincessero le elezioni, quale scusa si inventeranno ancora per giustificarsi!?
E' arrivato, perciò, il momento di mettersi in gioco e di iniziare a sporcarsi le mani in prima persona; l'impegno politico, ma sopratutto, civico, di tutti è fondamentale per risollevare lo sorti di un territorio che sta attraversando un momento difficile, causato da molteplici fattori. Ovviamente non tutti i problemi possono essere imputati a chi ci governa, ma dimostrare di essere cittadini informati e preparati sarà un modo per far sentire il fiato sul collo e mettere un po' di giudizio a coloro che ci amministrano.
Lorenzo Di Schino
foto da crumbria