venerdì 4 novembre 2011

Raccolta rifiuti: solidarietà ai cittadini di Ponte Felcino



I responsabili dei dipartimenti dei Giovani e dell'Ambiente solidarizzano con i cittadini della frazione perugina per i notevoli disagi della raccolta dei rifiuti ad opera della Gesenu.
“Sacrosante le lamentele degli abitanti di Ponte Felcino”. Così Matteo Minelli coordinatore dei giovani dell’Italia dei Valori dell’Umbria e Claudio Santi, responsabile regionale del Dipartimento Ambiente, sulle vivaci proteste in merito alla raccolta differenziata.
“Ormai da tempo, come Italia dei Valori, abbiamo denunciato i ritardi e le inefficienze che caratterizzano lo smaltimento dei rifiuti.” I problemi sono sempre gli stessi: disinformazione, cassonetti straripanti, ritardi nello svuotamento, immondizia ovunque.
“Il fatto che molti cittadini paragonino Perugia a Napoli la dice lunga sulla fiducia che essi provano nei confronti della Gesenu e della politica portata avanti in tema di rifiuti. Riteniamo - prosegue Minelli - che al di là dei tour sui territori e le estemporanee giustificazioni con tanto di fantomatici dati, l’amministrazione debba prendere seri provvedimenti per modificare questo intollerabile stato di cose.
Innanzitutto maggiore informazione: sarebbe stato opportuno e lo è ancora, l’invio di personale qualificato in ogni abitazione per spiegare nei dettagli le modalità con cui differenziare, dando magari rassicurazione sui benefici che ne derivano per la cittadinanza.
Poi l’introduzione dei codici a barre sui sacchetti in modo da diversificare la tariffa di ogni utente in base alla qualità della differenziata e alla quantità dei rifiuti prodotti. Occorre inoltre potenziare il servizio di raccolta, in particolare nelle zone dove sono presenti i disagi maggiori, prevedendo interventi straordinari.
E’auspicabile, inoltre, una definitiva divisione tra le società di raccolta e quelle di chiusura del ciclo, al fine di rendere completamente trasparente tutta la filiera dei rifiuti, prevenendo cosi il rischio di possibili conflitti di interesse.
In ultimo -concludono Minelli e Santi - va sottolineato che anche il sistema di raccolta dell’organico ci lascia quantomeno perplessi. La direttiva europea impone, oramai da tempo, l’uso di sacchetti biodegradabili che, a quanto ci risulta, non vengono ancora distribuiti ai cittadini. In aggiunta a questo la possibilità di conferire nell’organico anche altro materiale, come ad esempio i pannolini dei neonati, confidando nel sistema di preselezione, aiuta sicuramente ad aumentare i numeri della quota differenziata ma non certo la qualità del compost finale”.

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