martedì 10 gennaio 2012

Ancora Contro il biglietto piu' caro d'Italia



“L'indagine combinata Asstra e Isfort conferma che il biglietto unico perugino è il più caro d’Italia. A fronte di questo esborso si registra l'ennesima riduzione delle corse e della lunghezza dei tragitti. E' ovvio che si sta sbagliando su tutti i fronti”. 
I giovani dell’Italia dei Valori dell’Umbria commentano aspramente la diffusione degli ultimi dati che attestano Perugia come città più cara per il trasporto pubblico. “Da mesi denunciamo la miope gestione della mobilità del capoluogo. Biglietti e abbonamenti troppo esosi, corse tagliate, assenza di specifici servizi per la popolazione universitaria costituiscono un disincentivo fortissimo all’utilizzo dei mezzi pubblici. La politica del Comune si dimostra fallimentare, come peraltro ammette lo stesso assessore Ciccone, il quale ammette che l’innalzamento delle prezzi non ha provocato nuovi ricavi ma una perdita dei passeggeri.
Siamo consapevoli - proseguono i giovani dell’Idv- dei tagli inflitti dal passato governo agli enti locali, tuttavia crediamo che sarebbe stato opportuno affrontare un tema delicato come quello del trasporto con maggiore oculatezza. Abolire da subito le corse inutili e aprire il minimetrò fino a orari notturni, almeno nel fine settimana, alzando il costo del biglietto a un massimo di un euro e trenta, ma estendendone nel contempo la durata a novanta minuti, anche in virtù del caro-benzina, avrebbe permesso di mantenere inalterato se non aumentato il numero degli utenti, a tutto vantaggio delle nostre tasche e dei nostri polmoni. Speriamo - concludono i giovani Idv - in un rapido cambio di strategia”.

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