Credo sia sconcertante che nel 2012 Dopo Cristo vi sia ancora chi ritenga di doversi ergere contro uno dei simboli del progresso culturale e civile in Italia e in Umbria. Il dibattito che ormai da decenni anima il territorio nazionale sull’argomento delle Unioni civili ha storicamente visto l’ Umbria come una delle Regioni all’ avanguardia nel dare segnali volti ad adeguare la legislazione italiana a quelle di altri paesi europei, si pensi alla Francia, al Regno Unito, alla Germania, in questo momento più rispettose, ad esempio, dell’ Articolo 9 della carta dei diritti dell’ Unione europea che sancisce come diritto fondamentale della persona quello di “costituire una famiglia”. Lo Statuto umbro, approvato nel Settembre del 2004, è uno degli statuti regionali più esplicitamente favorevoli alle Unioni Civili, in quanto riconosce “i diritti della famiglia e adotta ogni misura idonea a favorire l’ adempimento dei compiti che la Costituzione le affida” mentre nel contempo “tutelà altresì forme di convivenza”. Ecco perché colpisce che proprio in Umbria, e per giunta nel Comune di Gubbio, cittadina negli ultimi decenni foriera di spunti di rinnovamento politico e culturale non trascurabili, il Consiglio comunale approvi un provvedimento come detto sconcertante con cui si abolisce il Registro comunale delle coppie di fatto. Lo sconcerto diventa imbarazzo e profonda amarezza quando si considera che la maggioranza che delibera in tal senso è una maggioranza che prevede Consiglieri eletti nelle fila del Centrosinistra che, ignorando persino autorevolissimi e recenti pronunciamenti della Corte Costituzionale di impostazione radicalmente opposta, quali ad esempio la sentenza 138/2010, si muove nella stessa direzione a suo tempo intrapresa dal penultimo Governo Berlusconi che vide però ovviamente respinta dalla Corte Costituzionale l’ impugnazione dello Statuto dell’ Umbria.
Molto bene pertanto la posizione assunta in Consiglio dal Consigliere dell’ Italia dei Valori Cappannelli e dagli altri Consiglieri che hanno ritenuto opportuno lottare contro un provvedimento tristemente sbagliato e rispetto al quale è necessario che i Partiti del Centrosinistra eugubino, e non solo, si interroghino e valutino il da farsi.
Massimiliano Gestroemi
foto da qui
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