martedì 24 gennaio 2012

Ferma condanna degli atti violenti, ma resta grave l’atteggiamento del CDA di Umbra Acque.




Condanniamo fermamente ogni tipo di violenza verso cose o persone”. Con queste parole i giovani dell’Italia dei Valori dell’Umbria commentano gli episodi di aggressione avvenuti la scorsa settimana nelle sedi di Umbra Acque di Perugia e Città di Castello. “Questi atti non sono giustificabili in ogni caso, in particolar modo quando vengono diretti contro innocenti dipendenti dell’ente, a cui va tutta la nostra solidarietà. Le aggressioni al tempo stesso non possono essere sottovalutate poiché rappresentano il sintomo di un fortissimo malessere diffuso in tutta l’utenza. L’aumento delle tariffe, le denunce di non conformità per gli scarichi, l’ipotesi forse abortita di introdurre una specifica tassa sui pozzi, le illegali cauzioni e soprattutto il supponente diniego di rispettare l’esito referendario, non possono che causare sgomento e irritazione in tutti i consumatori. Irritazione motivata se si pensa che il Consiglio di Amministrazione dell’Ente, che dovrebbe rappresentare la parte pubblica della gestione e quindi i cittadini, tutela gli interessi e il profitto di ACEA, ovvero il socio semiprivato, e si oppone strenuamente alla ripubblicizzazione del servizio. Insomma i cosiddetti rappresentanti del popolo, si oppongono al rispetto della volontà popolare. Anche pochi giorni fa per bocca del nostro presidente Antonio Di Pietro – concludono i giovani idv- il nostro partito ha dichiarato che difenderà l’esito referendario e l’acqua pubblica dentro e fuori dal parlamento con ogni mezzo possibile. Per questo continuiamo ad essere pronti a sostenere ogni iniziativa volta a modificare nella direzione indicata dalla volontà popolare la gestione del servizio idrico regionale.



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