TRASPORTO PUBBLICO. DOTTORINI E MINELLI (IDV): RIPORTARE BIGLIETTO UNICO A UN EURO
“Con l’aumento delle tariffe si disincentiva l’uso del mezzo pubblico. Scongiurare l’aumento del 30 per cento degli abbonamenti”
“La parziale marcia indietro del comune di Perugia sull'aumento del biglietto unico ci appare tardiva e inefficace. Prima il comune aumenta del 50 per cento il prezzo del biglietto unico, scontentando centinaia di studenti e pendolari e scoraggiando l’uso del trasporto pubblico, poi cerca di riparare al danno introducendo una corsa per un solo mezzo al prezzo di un euro, aumentando contestualmente il costo degli abbonamenti del 30 per cento. Come dire, un errore per riparare a un altro errore”. Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell’Italia dei Valori in Consiglio regionale, e Matteo Minelli, responsabile del dipartimento Giovani dell’Italia dei Valori, commentano la notizia dell’introduzione da parte del comune di Perugia di un biglietto per un solo mezzo al prezzo di un euro.
"Comprendiamo – continuano Dottorini e Minelli - le difficoltà del comune di Perugia per la riduzione dei finanziamenti statali per il trasporto pubblico e ancora una volta dobbiamo constatare che la mannaia del governo continua a colpire i cittadini, soprattutto quelli appartenenti alle fasce più deboli. Come avevamo previsto, infatti, i tagli operati alle regioni stanno mettendo a serio rischio la sostenibilità economica delle aziende di trasporto locale. Ma è inutile aumentare le tariffe, anche perché questo produrrà un'ulteriore riduzione dell'utenza, con danni all'ambiente e alla qualità dei servizi. Un aumento delle tariffe pari al 50 per cento, in un comune, quale Perugia, in cui adesso i cittadini pagano più di quelli di altri comuni come Roma, Firenze, Napoli, Milano e Torino, rischia però di produrre l'effetto opposto a quello desiderato. Occorre invece che la Regione si faccia carico di avviare serie politiche integrate per un reale rilancio del trasporto pubblico, tagliando su sprechi e inefficienze. Quello che chiediamo è che con un euro si possa acquistare il biglietto unico ad oggi rimasto alla tariffa di un euro e cinquanta. Accanto a questo servono nuovi piani urbani della mobilità, associati a misure di disincentivazione dell'uso dell'auto privata, e servono politiche più attente alle fasce di reddito e a particolari fasce di utenza, come ad esempio gli alunni delle scuole".
“Occorre quindi incentivare quanto più possibile l'utilizzo del trasporto pubblico, anche prevedendo condizioni favorevoli per alcune fasce di utenti, e contemporaneamente disincentivare l'utilizzo del mezzo privato – concludono gli esponenti Idv -. Si può cominciare subito, con una politica tariffaria più equa ed efficace che ad esempio preveda un forte sconto per l'abbonamento scolastico del secondo figlio e ancor più del terzo, e così via. In questo modo la Regione Umbria potrà mostrare anche come risponde a un governo nazionale che continua a sbandierare, ma solo a parole, la 'tutela della famiglia', per poi, di fatto, tagliarle ogni servizio, a partire da quelli del trasporto pubblico".
foto da minimetro.com
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