domenica 27 febbraio 2011

Dov'è la libertà, lì è il mio paese


Sabato 25 Febbraio si è tenuta in piazza della repubblica una manifestazione di solidarietà nei confronti del popolo libico, alla quale hanno partecipato PD, IDV e PRC. Come giovani, oltre ad aderire a tale iniziativa, abbiamo deciso di organizzare autonomamente un sit-in presso l’università per stranieri, appendendo sul portone principale, un nostro striscione che recitava: “Dov’è la libertà, lì è il mio paese”. Una famosa frase di Benjamin Franklin che ben sintetizza, specie nel contemporaneo mondo globalizzato, la necessità di superare i confini e soprattutto le barriere geopolitiche ed economiche che ci separano. Ognuno conservando e tutelando il proprio patrimonio culturale, umano, ambientale coscienti che la memoria e la difesa delle proprie tradizioni sono necessari per conoscere e rispettare quelle degli altri. Con tali presupposti si può giungere ad una società aperta e multietnica nella quale si esprimano una pluralità di sensibilità e bisogni tra cui quelli che riteniamo più impellenti: il miglioramento della qualità della vita e dello sviluppo, la salvaguardia dell’ambiente naturale, la valorizzazione del lavoro come parte integrante dell’identità dell’individuo. Queste che sono necessità dei giovani di tutto il mondo, ovunque vanno difese ed interpretate. Per questo motivo esprimiamo un sentimento di piena fratellanza nei confronti del popolo libico e di tutti coloro che ovunque nel mondo lottano per l’emancipazione e la libertà della propria gente. Allo stesso tempo vogliamo marcare il nostro più profondo dissenso nei confronti del Governo, che dopo essersi genuflesso nei confronti di una spietata dittatura, solo nelle ultime ore pare( il fatto non è comprovato da alcun atto ufficiale) aver preso la decisone di sospendere il trattato italo-libico. Trattato che va ricordato, sbugiardando i demagogici racconti del colonnello e del cavaliere, non costituisce una riparazione nei confronti del popolo libico per gli anni della colonizzazione e neppure un freno al problema immigrazione, ma è piuttosto il frutto di reciproci interessi individuali.

Siamo coscienti che l’obiettivo di un mondo libero e pacifico non sarà affatto facile da realizzare; il primo passo verso questa direzione è una nuova politica estera, del nostro paese e dell’UE, che superando tatticismi e facili vie, rimetta al centro i diritti sociali e della persona. L’unica Realpolitik di cui vogliamo essere portavoce infatti è quella della pace, dello sviluppo, della coesistenza tra i popoli.

Un’ utopia per cui vale la pena lottare...


Dipartimento Giovani Italia dei Valori dell’Umbria

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