Hanno quindi fatto seguito gli interventi programmati con le relazioni del dott. Vantaggi, di Medici per l'ambiente, che è partito dalla locuzione di “pandemia silenziosa” per spiegare gli effetti dannosi dell'incenerimento sulla salute umana, seguito da Lino Busà, presidente nazionale di SOS impresa, che ha invece sottolineato i rischi enormi di infiltrazioni mafiose nell'ambito del ciclo di rifiuti per finire con Alessio Ciacci, assessore di Capannori (Lucca) che ha invece illustrato la fattibilità del modello positivo “rifiuti zero”, obiettivo quasi interamente raggiunto dal suo comune.
Presenti in sala anche rappresentanti delle istituzioni, fra cui i due consiglieri regionali Damiano Stufara (Rc) e Paolo Brutti (IdV) i cui interventi hanno aperto lo spazio dibattiti.
Chiara la posizione di IdV in regione, illustrata da Paolo Brutti: “ Vogliamo una politica dei rifiuti che escluda l'incenerimento, non ci piegheremo a soluzioni differenti” ha ribadito il coordinatore regionale di IdV. “ Bisogna però mantenere alto il grado della mobilitazione civile, ha poi aggiunto, la probabilità che gli inceneritori vengano realizzati è purtroppo alta, e bisogna mettere in campo le strategie a disposizione, fino a ricorrere, se necessario, al referendum abrogativo.”
Brutti ha sottolineato come l'argomento in Regione abbia provocato non poche tensioni all'interno della maggioranza e come le difficoltà maggiori siano rappresentate, anche in Umbria, dai cosiddetti poteri forti, in questo caso gli interessi economici che si celano dietro il ciclo dei rifiuti.
“L'Umbria, ha concluso, potrebbe diventare una regione faro per tutte le altre per quanto riguarda la differenziazione, il riciclo e il riuso.”
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